Gilda degli Insegnanti
della provincia di Bologna

Federazione Gilda-UNAMS

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Newsletter 11 luglio 2018
 

RICHIESTA/CONFERMA RECAPITO POSTALE

In vista del rinnovo (o della nuova attivazione) dell'abbonamento ad AziendaScuola per le RSU elette nella lista GILDA-UNAMS, chiediamo di compilare la parte sottostante del messaggio con il vostro recapito postale.

Stiamo anche valutando se sia o meno opportuno sostituire l'abbonamento in essere con quello a LA TECNICA DELLA SCUOLA oppure a TUTTOSCUOLA.

Chiediamo la risposta in tempi brevissimi.

COGNOME E NOME: 

VIA o PIAZZA:

NUMERO CIVICO:

CAP:

COMUNE:

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CONSIDERAZIONI ED INDICAZIONI SU BONUS PREMIALE

Incolliamo sotto il testo relativo ad alcune indicazioni pervenute dal dirigente nazionale che segue le contrattazioni al MIUR, prof. Gianluigi Dotti.

Carissimi,

da qualche giorno ricevo richieste di chiarimenti sulla questione della contrattazione del bonus merito (cc. 126-130 della legge 107/2015) da parte di rsu e coordinatori. Questi chiedono anche cosa fare con i Dirigenti scolastici che stanno convocando, sotto la pressione della Cgil, le riunioni di contrattazione prima della fine dell'a.s. 2017/18.

Avendo partecipato alla discussione sul CCNL e sull'intesa del 25/06/2018 e fatto per 18 anni la RSU GILDA nella mia scuola provo a mettere in fila le informazioni che ho (se manca qualcosa vi prego di integrarle) e ad ipotizzare due prese di posizione che le nostre RSU potrebbero prendere in sede di contrattazione.

Premetto che neppure a me piace il FIS, ma le ipotesi che formulo sono secondo me coerenti con la battaglia fatta contro la 107/2015. Naturalmente questo è solo un contributo alla discussione ed è aperto a tutte le modifiche che ritenete necessarie.

Alcune informazioni per avviare un confronto e formulare alcune ipotesi.

1. Il bonus merito è stato istituito con la legge 107/2015, cc. 126-130, per un ammontare lordo stato di 200ml di euro per anno finanziario a partire dal 2015 (in modo approssimativo si può calcolare che ad ognuna delle 8400 scuole in Italia siano stati assegnati circa 24.000 euro ogni anno).

2. La somma a disposizione per l’a.f. 2018 è però di soli 111ml di euro (il fondo è stato tagliato sia dalla legge finanziaria 2018 sia dal CCNL che ha portato 70ml di euro sulla RPD). Nell’a.f. 2019 il fondo sarà di 131ml di euro e dal 2020 in avanti di 141ml di euro (art. 40 del CCNL 2016/2018).

3. In origine la legge prevedeva che il Comitato di valutazione nella nuova versione della buona scuola (dirigente scolastico, docenti, genitori e alunni) decidesse i criteri con i quali assegnare il bonus (legge 107/2015, c. 129). Il CCNL non interviene su questo punto, quindi i criteri del Comitato di valutazione (che era triennale e andrà rinnovato alla fine di questo a.s. 2017/18) dovrebbero rimanere in vigore.

4. Il CCNL non utilizza mai il termine merito, che viene sempre sostituito da “valorizzazione del personale”, e interviene, a norma del d.lgs. 75/2017, sul fondo del bonus merito il quale viene considerato come accessorio e quindi contrattualizzato (stessa logica con la quale è stato possibile stornare 70ml di euro per la RPD).

5. Il CCNL riserva le somme del fondo agli insegnanti, non possono essere cioè liquidate al personale non-docente (art. 22, c. 4, lettera C4 e art. 40 del CCNL 2016/2018).

6. L’intesa tra il MIUR e le OOSS firmatarie (compresa la FGU) del 25 giugno 2018 prevede che l’assegnazione alle scuole del fondo sia fatta per l’80% sulla base dell’organico di diritto dei docenti e per il 20% tenendo conto della complessità: % alunni disabili, % alunni stranieri, n. medio alunni per classe, scuole di montagna e piccole isole.

7. La nuova ripartizione alle scuole include la possibilità con i soldi del fondo di pagare anche i docenti precari, che era stata esclusa dal precedente decreto di riparto della Giannini.

8. L’art. 22, c. 4, lettera C4 del CCNL 2016/2018 prevede che già dal 19 aprile 2018 la quota per la valorizzazione del personale docente (bonus merito) che sarà assegnata alle scuole sia da contrattare con le RSU.

9. L’art. 20 del CCNL 2016/2018 “differenziazione dei premi individuali” che riprende le fasce del d.lgs Brunetta e limita l’attribuzione dei premi ad una percentuale di lavoratori non viene applicata alla scuola e vale solo per gli altri comparti (questo è un contratto di comparto) e non può essere usata dai Dirigenti scolastici.

A questo punto farei due ipotesi di posizione da suggerire alle nostre rsu:

a) se il Ds si limita a proporre l’utilizzo dei criteri fissati dal Comitato di valutazione e a chiedere alle rsu di fissare quote o partecipare a decidere quali sono i “bravi” docenti da premiare, nella logica della 107/2015 la RSU GILDA dovrebbe rifiutarsi di firmare e magari dichiarare a verbale che non condivide la logica premiale perché tutti i docenti sono “bravi”;

b) se il Ds accetta di entrare nel merito delle attività che si vogliono retribuire nella logica di valorizzare la professione docente e di utilizzare le somme del bonus come se fossero FIS riservato ai docenti, con le clausole che non permettono di retribuire due volte chi ha fatto la stessa attività, vedi collaboratore del Ds, allora la RSU GILDA potrebbe partecipare attivamente alla contrattazione e firmare.

 

Per l’a.s. 2018/19 è prevista questa estate una tornata di contrattazione integrativa nazionale sul nuovo Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa che potrebbe rivedere tutta la partita e semplificare il lavoro per il tavolo delle rsu d’istituto.