|
Gilda degli Insegnanti Federazione Gilda-UNAMS
e-mail gildabologna@iperbole.bologna.it |
|
Assemblea sindacale sulla riforma delle scuole medie superiori ITIS Belluzzi - 30 novembre 2009 |
Molto partecipata
l’assemblea sindacale della Gilda degli Insegnanti che si è svolta presso
l’ITIS Belluzzi di Bologna, con al centro la
riforma della scuola media superiore,
gli aspetti rilevanti, le criticità e le proposte che la nostra Associazione
avanza
E’ evidente che in tale contesto
tutte le procedure relative all’orientamento verso la scuola superiore
non possono essere rese operative
se non dopo la definizione dei regolamenti attuativi e le conseguenti
deliberazioni degli organi collegiali dei singoli istituti scolastici.
A questo proposito, si ricorda che nella scuola dell’autonomia
le scelte didattiche e organizzative
di fondo stanno in capo al Collegio dei docenti, che è organo collegiale
in cui il dirigente assume il ruolo di
primus inter pares e non può
obbligare a deliberare contra legem
o ultra legem. Tempi, modalità e
organizzazione degli assetti della riforma devono passare quindi dal voto
dei Collegi dei docenti che è obbligatorio e vincolante.
Si continua a tacere che se la riforma diventasse operativa formalmente a
partire dalla classe prima della secondaria superiore
si prevede in ogni caso la riduzione generalizzata delle ore nei tecnici
professionali in tutte le classi a 32 ore
con esclusione dell’ultima classe.
Così pure sono previste
riduzioni orarie nei licei che hanno attivato da anni sperimentazioni
che prevedevano un orario superiore all’impostazione tradizionale (vedi
potenziamento delle lingue, piano nazionale dell’informatica,
sperimentazioni di storia dell’arte, ecc...).
Ciò significa che la riforma,
invece di prevedere maggiori risorse finanziarie e una adeguata
valorizzazione del capitale umano,
si basa solo su una drastica riduzione dell’organico e delle risorse
finanziarie delle scuole .
Si tratta di una
unilaterale modificazione del patto formativo
sottoscritto da scuole e famiglie all’atto dell’iscrizione negli anni
precedenti, patto che prevedeva un determinato assetto formativo degli
istituti prescelti e un determinato numero di ore e di discipline con
scansione settimanale.
La riduzione degli organici (che
potrebbe toccare più di 15.000 cattedre nei prossimi due anni
con il passaggio immediato a regime della riduzione oraria)
tocca non solo il precariato, ma anche molti docenti di ruolo.
Per evitare il collasso delle scuole e degli organici la
Gilda degli insegnanti ha proposto
l’attuazione dell’organico
funzionale di istituto come quota aggiuntiva di organico
incardinata alla scuola in cui far rientrare i docenti perdenti posto, senza
che dal MIUR venissero risposte a tale richiesta.
Manca ancora una chiara definizione degli assetti relativi agli istituti
Mancano informazioni certe circa corsi di riconversione, riqualificazione,
eventuali possibilità di mobilità intercompartimentale per il personale
eccedente (si pensi ad esempio alla situazione dei docenti di trattamento
testi, ai conversatori in lingua straniera).
Per tutto questo la Gilda degli Insegnanti considera inopportuno dal punto
di vista politico e degli assetti formativi generali di sistema procedere in
tempi così brevi all’avvio della riforma.
Gilda ritiene inoltre che i tempi
per l’attuazione tecnica e amministrativa della riforma a fronte della
scadenza delle preiscrizioni fissata alla fine di febbraio 2010
non siano assolutamente sufficienti
a dare garanzie di adeguata informazione alle scuole, alle famiglie e ai
docenti coinvolti.
|