Gilda degli Insegnanti
della provincia di Bologna

Federazione Gilda-UNAMS

e-mail gildabologna@gildabologna.it
sito web http://www.gildabo.it


 

Sbloccati gli scatti: facciamo chiarezza

             

Cari colleghi,

in vista dell'assemblea sindacale degli iscritti di mercoledì 19 (Liceo Laura Bassi, ore 14.30), per ragionare insieme e per discutere su tutto quanto è accaduto e confrontarci, vogliamo fornirvi alcuni documenti elaborati dalla Gilda degli insegnanti, documenti che potrete trovare anche sul prossimo numero di Professione Docente ed all'indirizzo web http://www.gildains.it/news/dettaglio.asp?idcat=98&area=Retribuzioni&id=2442 .

Per poter meglio confrontare i dati che troverete nel documento con le affermazioni mistificatorie che la CGIL sta divulgando, occorre, innanzitutto, comunicare il significato del recupero degli scatti per ciascun docente, che li abbia maturati o no negli ultimi due anni.

Partiamo dal dato macroscopico: il Fondo di istituto, ogni anno, costa circa 1400 milioni di euro (un miliardo e 400 milioni).

Gli aumenti contrattuali ottenuti con il contratto stipulato nel 2007 sono stati circa due volte e mezzo in meno. Questo significa che ogni anno (non ad ogni firma di contratto), con i soldi del fondo di istituto si potrebbe dare a tutti i docenti molto di più degli aumenti che sono stati dati ormai 5 anni fa.

Invece no: il contratto è bloccato, il fondo di istituto viene erogato, ma ciascuno di noi sa che non tutti i docenti accedono al fondo.

C'è chi raccoglie briciole e chi si porta a casa molte migliaia di euro. Ciascun docente può pretendere di conoscere come viene utilizzato il FIS: si leggano le entità dei fondi che vanno all'organizzazione ed al lavoro burocratico, a fronte di quella che è la finalità principale, cioè il miglioramento dell'offerta formativa (non amministrativo/gestionale) ed il lavoro d'aula, come prescrive prioritariamente il nostro contratto (l'ultima perla l'abbiamo letta giovedì scorso in un fax arrivato in sede: in un istituto superiore della provincia si danno 12.600 euro per la commissione elettorale).

Che dire, poi, delle congreghe che si formano in tante scuole, dove il dirigente ed il sedicente "staff del dirigente" (dice di sé, non è organo esistente nella organizzazione scolastica...) decide tutto, distribuisce a chi si adegua e chi non ci sta è tagliato fuori da tutto.

Ecco perché la Gilda è contraria al Fondo di istituto così com'è destinato e perché invece la CGIL è favorevole: è una sua creatura. Non so se tutti sappiano che nel 1998 fu proprio Cofferati che davanti alle rivendicazioni dei docenti che volevano più soldi in busta paga rispose che se si voleva di più si doveva lavorare di più: e così, col contratto 1998-2001, che la Gilda degli insegnanti non firmò proprio per questo, fu creato l'allora Fondo incentivante.

Ricordo che il salario accessorio (ed il fondo è tale) non è pensionabile né concorre a formare la somma della buonuscita. Gli aumenti di stipendio sì.

Ecco perché la nostra Associazione preferisce gli scatti, il cui blocco ha una pesante ricaduta economica sui nostri stipendi e su quanto percepiremo nel corso della carriera.

Il danno non si limita al mancato aumento per un anno o due: ogni volta che si dovrebbe passare di gradone, si ritarda di un certo numero di anni (sarebbero dovuti essere tre: col primo accordo si sono ridotti a due, con questo ad uno solo e faremo in modo che sparisca il blocco anche di questo ultimo anno, anche senza la CGIL).

Dai dati elaborati, che ritroverete nel file indicato, potete dedurre quanto si è recuperato grazie agli accordi che la Gilda, insieme alle altre tre organizzazioni sindacali, ha firmato lo scorso 13 dicembre e nell’estate del 2010.

L'oggetto di un messaggio che gira in lista dice che "ti riempio una tasca con quello che ho tolto dall'altra..."; è vero invece che con i soldi recuperati con gli scatti si riempiono le tasche di tutti, molto di più che con i soldi del FIS, che vanno a riempire solo alcune tasche, come detto, e spesso per attività che con la didattica non hanno niente a che fare.

 

E che dire della "propensione" di certi sindacati a ripartire il F.I.S. tra personale docente e personale ATA secondo percentuali che non hanno nulla di reale (abbiamo verificato proposte che arrivano a stabilire oltre il 35% delle risorse al personale A.T.A.) ed assolutamente lontane dalla effettiva consistenza numerica delle due componenti.

 

Ovviamente, chi non ha firmato l'accordo (né questo né quello di due anni fa) ha tutto l'interesse a mistificare, ma li sfidiamo a confutare questi dati.

E li sfideremo anche presentando i dati relativi all'uso delle somme del F.I.S. (che chiediamo ai nostri rappresentanti, o semplicemente a ciascuno di voi iscritti, di farci avere), in modo che li si possa pubblicare perchè tutti possano rendersi conto delle finalità con le quali viene distribuito il Fondo di istituto.

Giovanni Cadoni (coordinatore provinciale Gilda degli insegnanti)